Sognare un campo per tutti: si può?

L’Us San Felice ha proposto la realizzazione di un terreno sintetico per ospitare tutte le attività di bambini, giovanili e adulti, superando la grave carenza che l’inverno ha messo in evidenza

Il terreno sintetico in costruzione a Finale

Il terreno sintetico in costruzione a Finale
Il terreno sintetico in costruzione a Finale
Sognare un campo. Un campo sportivo che possa ospitare la scuola calcio, il settore giovanile e tutte le squadre di giovani e adulti del nostro Comune, l’Us San Felice, l’Asd Rivara, la squadra amatori San Biagio della Polisportiva Unione 90, la squadra di calcio a 5 Pro Patria… Una struttura, che possa accontentare nei limiti del possibile anche quanti fanno sport all’aperto saltuariamente, e le associazioni sportive del territorio vicino a San Felice. Il tutto per far fronte ad una esigenza ormai diffusa, quella di poter disporre di un “campo” praticabile specie nel periodo invernale, quando per alluvioni, tropicalizzazioni, postumi da terremoto e numero di appassionati praticanti diventa di fatto impossibile fare sport. Lasciando nell’incertezza le famiglie, i praticanti, quanti di altre associazioni vanno e vengono dall’Emilia Romagna per raggiungere San Felice e sentirsi dire che non si gioca perché – se è piovuto – non si sa dove andare a disputare una partita di campionato per bambini o ragazzi, anche solo un’amichevole.
Ecco, in un contesto che dopo il terremoto ha visto grande attenzione per le strutture pubbliche, incluse quelle sportive (ad esempio San Felice potrà presto contare su otto-dieci palestre), le associazioni sanfeliciane che si occupano di sport all’aperto, in particolare di calcio, si sono incontrate, condividendo la necessità di una struttura in erba sintetica, da affiancare e integrare con quelle in erba naturale, in grado di essere adeguatamente ricettiva per queste esigenze. E di ospitare per attività all’aperto altre funzioni sociali, come l’assistenza ai disabili del Centro Ancora.
Ne è nato un costruttivo e onesto confronto, che si è tradotto prima in un colloquio con l’assessore allo Sport Massimo Bondioli, poi in una riunione collegiale con l’amministrazione comunale, sabato 15 febbraio. Alla riunione hanno partecipato il sindaco Alberto Silvestri, l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Giovanelli e l’assessore Bondioli.
I dirigenti dell’Us San Felice, in particolare del settore giovanile, hanno riferito delle numerose situazioni di disagio che si sono verificate anche quest’anno e dei conseguenti costi in termini economici, di energie e di tempo che la nuova struttura potrebbe risolvere, rendendo possibile la stessa attività, oggi gravata come tutte dalla crisi economica.
Le proposte sul tappeto sono diversificate, inclusa quella dell’Asd Rivara che aveva già proposto di realizzare un campetto in calcio sintetico per gli allenamenti, dietro gli spogliatoi di Rivara.
Nell’incontro, si è parlato della eventualità di correggere il progetto già presentato per il rifacimento della pista di atletica dello stadio comunale (che verrà finanziato dalla Regione), integrandolo con la realizzazione di un’area polifunzionale (per calcetto, tennis, pallavolo, basket, attività motorie) nell’area dello stadio oggi abbandonata e degradata dietro i campi da tennis. Per evitare di spendere cifre comunque importanti per uno spazio utilizzabile solo per allenamenti, si è poi parlato dell’eventualità di “recuperare” l’area dell’antistadio trasformandola in campo sintetico, ciò che consentirebbe anche di disputare le partite di tutto il settore giovanile e di Terza categoria, potendo essere utilizzata anche a “metà”, di traverso, per due attività contemporanee. L’amministrazione si è anche detta pronta a valutare (vista la differenza non così rilevante di cifre, comunque solo abbozzate), di trasformare il terreno stesso dello stadio comunale (e non dell’antistadio) in sintetico, in modo da poter disputare ogni attività, anche le partite ufficiali. Idee che l’Us San Felice aveva già meditato, qualche anno fa. Nell’incontro è stata condivisa l’importanza del centro sportivo-stadio, a due passi dal centro del paese e dai servizi, come la stazione, le scuole, le palestre delle medie e del centro sportivo.
L’Us San Felice ha offerto una propria disponibilità economica (corrispondente ai risparmi di costi oggi rilevanti), eventualmente per recuperare i vecchi bagni dello stadio e riadattarli a spogliatoio supplementare. Insomma, tante idee… in campo, che una San Felice che rinnova le sue strutture pubbliche ci auguriamo possa tenere in considerazione. Chiediamo a chi avesse idee e suggerimenti in tal senso di condividerli con noi, nelle nostre pagine internet o personalmente con amministratori comunali e dirigenti sportivi.
Alberto Setti