Il settimo anno di Marchesini

Il capitano dei giallorossi dopo sette stagioni fa un bilancio e prepara la sfida con i Crociati

Marchesini Davide (Us San Felice)

Marchesini Davide (Us  San Felice)
Marchesini Davide (Us San Felice)

Davide Marchesini è al suo settimo anno nel San Felice. Un matrimonio in grado di affrontare anche la crisi che quel famoso settimo a volte si porta dietro. Davide inizia a giocare a calcio nel Bologna, ma negli Esordienti lo ferma un disturbo della salute. Riprende nella Berretti della Centese, qualche anno dopo, ed esordisce in C2, a 16 anni, contro il Tolentino che anche i sanfeliciani ricordano. Era il 1998. L’anno dopo passa all’Iperzola, sempre Berretti, e poi in prima squadra, sempre in C2. La società cambia nome (Felsina-San Lazzaro), Davide fa un altro anno in C2 e poi 4 in Interregionale, giocando sempre più da punta, che da esterno. Segue un anno in D al Baracca Lugo, uno in Eccellenza a Maranello, due a Pavullo in Eccellenza, uno a Sant’Angelo Lodigiano, uno a Mirandola e poi l’approdo a San Felice, sempre in Eccellenza.
Davide, arrivano i Crociati.
Dobbiamo giocare tranquilli, con concentrazione e rispetto per gli avversari, oltre ad un pizzico di fortuna. Possiamo superare anche questo ostacolo.
Un San Felice che quest’anno di ostacoli ne ha superati tanti.
Le prime partite sono state impegnate per una sorta di rodaggio, dei nuovi e dell’assetto che via via non poteva più fare affidamento su chi è partito e partiva. Poi abbiamo trovato l’equilibrio e la squadra ha cominciato a girare, a prescindere da chi di volta in volta è chiamato a scendere in campo.
Dove potrete arrivare?
A mio avviso dobbiamo difendere il terzo posto, con quelle due partite pareggiate in casa con la Meletolese e a Salso si sono accumulati sei punti che mi sembrano tanti da recuperare per il secondo posto. Solo il Lentigione può perdere il secondo posto, nel qual caso faremo il possibile per esserci.
E nel futuro di Davide Marchesini cosa c’è?
Ci sono tre partite da giocare, poi le vacanze. Quanto al San Felice, sette anni sono lì a dimostrare il mio attaccamento. Fatto sette, che dicono sia sempre l’anno della crisi, si può arrivare anche a otto…”