La mobilità europea di Elisa

La sanfeliciana esperta di gestione di eventi sportivi racconta la sua esperienza a Bordeaux

Elisa Ragazzi a sinistra durante la sua esperienza a Bordeaux

Elisa Ragazzi a sinistra durante la sua esperienza a Bordeaux
Elisa Ragazzi a sinistra durante la sua esperienza a Bordeaux

Grazie al progetto di mobilità europea “Coop on the move” promosso dalla Fondazione della Cooperativa Kara Bobowsky in collaborazione con I.R.E.COOP Emilia Romagna, ho avuto l’opportunità di fare un’esperienza di lavoro di 3 mesi presso il Comitato Olimpico della Gironde (Aquitania – Francia), che ha sede a Bordeaux.
Il Comitato Olimpico (Comité Olympique Départemental Sportif de Gironde) è un ente pubblico riconosciuto dal ministero dello sport e delle politiche giovanili nazionale francese e ha come mission principale quella di promuovere e sostenere il movimento sportivo interno al dipartimento della Gironde, costituito da circa 80 comitati sportivi a cui fanno capo club, società e associazioni sportive che praticano sport a livello agonistico e non agonistico. Obiettivo quindi principale di questo ente è quello di promuovere lo sport e l’importanza dell’attività motoria a tutti i livelli e per tutte le fasce d’età, lottando contro le discriminazioni (genere, nazionalità, ecc.), il doping e l’abbandono.
Per me, che da anni lavoro nel settore sportivo e più in particolare nell’organizzazione di eventi e manifestazioni, cercando di metter in relazione enti di promozione, amministrazioni e associazionismo locale, questa è stata una grande opportunità di crescita professionale e personale che non potevo di sicuro perdere.
Grande opportunità si, ma anche importante banco di prova: nei tre mesi di stage effettuati presso il Comitato olimpico ho dovuto comprendere rapidamente il funzionamento di questo ente e di tutto il sistema sportivo francese ad esso collegato, interagire con l’equipe di lavoro interna e con tutti i rappresentanti e funzionari, partecipare a riunioni decisionali importanti e a tavoli di lavoro e coordinamento su vari progetti inseriti nel calendario di programmazione annuale del Comitato. Tra i progetti seguiti: “Donne e Sport: lotta contro gli stereotipi di genere nello sport”; “Sport, Salute e Sanità – Sport: medicina per tutti” ; “Sport, Natura e Ambiente”; “Sport, Associazionismo e volontariato”.
Il Comitato Olimpico della Gironde ha accolto la mia domanda di stage, credendo nelle mie competenze e capacità e investendo allo stesso tempo su di esse come opportunità e occasione di scambio di idee e strumenti di lavoro all’interno del comitato stesso. Per questo, ha voluto affidarmi nei tre mesi di esperienza, le redini dell’organizzazione della “Cerimonia di premiazione dei Campioni sportivi della Gironde 2015”. Questa manifestazione, giunta alla sua settima edizione, è un’occasione per il Comitato Olimpico di ringraziare e mettere all’onore tutti gli atleti del distretto della Gironde, che nella stagione sportiva appena trascorsa hanno vinto un titolo di campioni di Francia, d’Europa o del Mondo. Negli anni questa cerimonia ha perso di importanza perché ritenuta noiosa e ripetitiva; per tale motivo il Comitato ha approfittato della mia presenza per proporre una nuova formula di Cerimonia e rinnovare questa manifestazione.
Dopo un bel lavoro svolto in equipe con i colleghi del Comitato Olimpico e dopo varie ricerche, la nuova formula di Cerimonia è stata presentata e approvata con voto unanime dal Consiglio del Comitato Olimpico e avrà luogo il prossimo, ma ormai vicinissimo 21 Gennaio 2015. La mia esperienza di lavoro si è conclusa a dicembre, ma il Comitato Olimpico mi ha invitato a partecipare e a portare a termine il mio lavoro di organizzazione della Cerimonia dei Campioni a gennaio, occasione per loro anche di ringraziarmi per il lavoro svolto e condotto nel breve periodo presso il Comitato.
Una bella soddisfazione per me, che si va ad aggiungere a tante altre raggiunte negli ultimi anni, all’interno del mio percorso professionale.
Fare esperienze di questo tipo ti aiuta a ricaricare le energie, a trovare nuove idee e stimoli per continuare a lavorare in questo settore che è continuamente in evoluzione, ma che negli ultimi anni non è stato sicuramente agevolato dalla crisi economica che stiamo ancora attraversando.
Chissà che dopo questa esperienza non si apra un qualche “ponte” o collegamento tra Francia e Italia per progetti futuri di formazione e di scambio inerenti allo sport… vedremo!
Elisa Ragazzi